Diciamo che c’è un idraulico che crede nell’oroscopo. Niente di male. La mattina, alle sette e
quaranta, ordina il suo caffè corretto al bar, posa l’occhio sulla prima pagina
del giornale (tanto per essere sicuro che non siamo in guerra con qualcuno),
poi lo apre sulle previsioni del tempo (tanto per essere sicuro che non stia
piovendo), e poi l’oroscopo. Vergine. Sì, lo so, è contro l’immaginario popolare,
ma credo che ugualmente esistano, possano esistere, postini e idraulici vergini, nel senso del
segno. O anche in altri sensi, tutto sommato.
“Oggi la Luna in storione crea un riflusso negli astri del
tuo segno che ti coglie di sorpresa. Ma non c’è problema, perché Marte ti
garantisce che tutto va liscio. Alla grande!”
Ok, ancora niente di male. Poi viene a casa mia e mi monta
le valvole rovesce per via del riflusso. Che non lo coglie di sorpresa, l’aveva
letto sul giornale… Solo che il riflusso coglie _me_ di sorpresa, quando l’acqua
esce invece che entrare.
Va bene, va bene, non serve estremizzare. Diciamo che non ci
crede abbastanza da invertire le valvole, però
ci crede abbastanza da fare un lavoro di merda e tirare lo stesso i
soldi, perché Marte glielo garantisce. Ohi, ci ha la Luna in storione, mica
cazzi!
Cosa voglio dire? Voglio dire che un idraulico, alla peggio,
ti allaga la cantina, e comunque non dura più di un mese sul mercato, se lavora
basandosi sull’oroscopo. E voglio dire che un evoluzionista credente (in una
qualunque accezione del termine, rimane pur sempre un’accezione antiscientifica)
può esistere se è pazzo. Pazzo in quel senso buffo, che non esiste, pazzo nell’avere
due personalità distinte, una che fa scienza e un’altra che va in chiesa.
Altrimenti no.
Il punto è piuttosto semplice: se fai scienza non puoi avere
preconcetti per definizione, se sei credente hai preconcetti per definizione. E
a una prima occhiata le due cose paiono in leggero contrasto.
Poi, capiamoci. Ovvio che anche chi fa scienza ha dei
preconcetti. Viviamo in un contesto culturale, in una società che porta il
segno del suo tempo. E non è vera quella stronzata che prima trovi i dati e poi
formuli la teoria. Come già diceva Darwin, nessun dato ha senso se non è a
favore o contro una teoria. Si parte, tutti, da una visione del mondo, e si cerca di
dimostrarla. Vero, assolutamente vero.
Ma il punto è un altro. Il punto è che chi fa scienza può,
comprensibilmente (diciamo in modo etologicamente comprensibile) rimanere
fedele alla propria teoria anche a fronte di prove che la contrastano. Solo che, nella scienza, questo
non è un merito, bensì una colpa. Mentre, al contrario, per chi professa una
fede, le prove che la affossano sono, devono essere, irrilevanti, altrimenti
non ci sarebbe merito nel credere. “Credo perché è impossibile”, no? Quindi è
un merito, e non una colpa, andare contro i fatti, le evidenze.
Per questo io penso
che ai credenti, che poi già il termine li qualifica, dovrebbe essere vietato
di teorizzare nel campo dell’evoluzionismo. Non che la fede implichi una
mancanza di qualità a livello di tecnica di laboratorio. E non che io
creda possibile (anche se mi piacerebbe
crederlo) una selezione negli scienziati basata sulle cazzate di cui si
professano certi. E’ solo che un credente, un credente a priori in qualunque
cosa, fossero anche gli spaghetti volanti, non è uno che fa scienza. E’ uno che
cerca conferme dei suoi preconcetti o
negazioni dei preconcetti altrui. Il che, come dicevo sopra, è esattamente
quello che fanno anche gli scienziati. Solo che il credente pensa sia un punto
di merito, lo scienziato, se beccato, se ne vergogna.
Inoltre, qualunque cazzo di fede implica il finalismo. E il
finalismo è il nemico ultimo dell’evoluzionismo. Non si può ragionare
evoluzionisticamente se si crede in dio. Ohi! Niente in contrario alla fede,
beninteso! Se non infibuli la figlia, se non tiri giù grattacieli, se non trovi
giusto e corretto picchiare la moglie col bastone tutte le sere, e se non vuoi
il mio otto per mille, credi in quel cazzo che ti pare. Solo, e questa può
sembrare la mia religione, non penso che un credente possa fare scienza. Può,
se lo scienziato lo sopporta, fare il tecnico di laboratorio. O fare le
pulizie, tanto sarà ricompensato nel regno dei cieli, e questa vita di merda è
solo un passaggio.
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